Siamo nel bel mezzo di una battaglia quotidiana per affrancarci dalla reputazione poco generosa che ci hanno “appiccicato” addosso. La cooperazione sociale e tutto il Terzo Settore è raccontato attraverso un turbinio di stereotipi che corrono e ricorrono tra una condivisione e l’altra sui vari social network da parte di chi spesso non sa di cosa parla. Stereotipi negati da dati e fatti ma che di norma non vengono, o non vogliono essere, considerati e diffusi… Diffamare il sociale per indebolire la società: l’antisociale nell’Italia di oggi è determinato a distruggere la libera scelta individuale di aggregarsi per perseguire finalità comuni di solidarietà e tolleranza.
…le cooperative sociali raramente sono descritte per quello che sono, vale a dire soggetti giuridici privati a finalità sociale, costituti da gruppi di cittadini imprenditori per gestire – in autonomia o in collaborazione con altri soggetti incluse le pubbliche amministrazioni – la produzione di servizi a beneficio di un’intera comunità o di gruppi di soggetti fragili, prevalendo invece altre letture che ricercano nelle loro attività (si pensi all’accoglienza migranti) valenze opportunistiche o malevole desunte da generalizzazioni giornalistiche di casi di cronaca isolati.
Marika Damaggio
Vita prova a fare un pò di chiarezza su un mondo sistematicamente denigrato nell’articolo “Quanti pregiudizi sulle cooperative, il fact checking di Euricse”
Ma perché si è iniziato a calunniare un mondo come quello della Cooperazione Sociale che ha tra i suoi fini la salvaguardia del lavoro e l’impegno in attività economiche che abbiano ricadute sociali positive?
Magari per renderne più facile lo smantellamento?…
Nell’articolo Zamagni: «Il Terzo settore è sotto attacco, un conflitto mai visto» Vita riporta le parole del professor Stefano Zamagni “il disegno che sta prendendo forma è chiaro: è quello di una società civile che si vuole sempre più schiacciata tra le forze dello Stato e del mercato, nel nostro Paese, «è l’obiettivo non dichiarato di mettere sotto tutela gli enti del terzo settore», in termini sia di fondi da utilizzare (sempre di meno) che di progetti da realizzare.
Sempre più obbedienti consumatori e sempre meno liberi di aggregarsi e progettare.
Secondo il professor Stefano Zamagni stiamo assistendo ad un conflitto mai visto. Zamagni parla di “Aporofobia” che significa “disprezzo del povero”.
…non siamo di fronte allo scontro classico tra chi sta molto bene e chi sta male. La guerra sociale oggi è stata scatenata dai penultimi nei confronti degli ultimi, perché le élite e i ricchi non hanno nulla da temere dalle politiche redistributive di cui parlano i governi. Da noi, in Italia e nell’Occidente, semmai è la classe media ad essere tornata indietro.
Stefano Zamagni
Dell’attacco al Terzo Settore ne parla anche il GIORNALE RADIO SOCIALE nella sua trasmissione GrsWeek : “Il terzo settore è di nuovo sotto attacco: il mondo del volontariato e della cooperazione è infatti vittima di accuse di scarsa trasparenza da parte dei media e delle istituzioni che sembrano voler a tutti i costi trattare con sospetto e ostilità chiunque si occupi degli altri. Una narrazione distorta volta a delegittimare l’impegno di chi aiuta, piegando la realtà agli interessi di una politica che pare aver costruito la sua fortuna sull’individualismo e sul rifiuto dell’altruismo e della solidarietà.“
Vi invitiamo ad ascoltare il podcast con Gianfranco Cattai, presidente di Focsiv e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire: LA GUERRA ALLA SOLIDARIETÀ
Non è possibile che la parola “cooperazione” diventi una parolaccia, non è possibile che le “Ong” solo per il fatto di essere organizzazioni non governative diventino una parolaccia. I cittadini devono rendersi conto che tutto ciò che distrugge la solidarietà distrugge anche la loro libertà…
Marco Tarquinio, direttore di Avvenire
Prima di condividere, prima di decidere di non informarvi, prima di fidarvi di quello che i media vi raccontano, fatevi delle domande. Quanto conosco il Terzo Settore? So davvero di cosa si occupa? E’ un contesto così lontano dal mio? Con quante persone che lavorano in un’impresa sociale o in una onlus entro in contatto ogni giorno? Senza di loro come cambierebbe la mia vita? Ma soprattutto, a chi giova la dipartita del sociale? E chi ci perde, invece?
Certo è che un mondo senza Sociale sarà più difficile per tutti. Anche per chi senza voler sapere, senza mettersi ad approfondire, senza averne esperienza ne coscienza, ci denigra. Incosciente del fatto che sta facendo il gioco di chi vuole distruggere anche lui.
Il Terzo settore è nato da persone che volevano fornire servizi ad altre persone, da esseri umani che volevano salvaguardare la vita di altri esseri umani. Il Terzo settore non è Privato e non è Stato. Il Terzo settore nasce da persone che si sono messe insieme per realizzare progetti e idee, in nome di pensieri e sentimenti comuni. Il Terzo settore è la società civile, che siamo tutti noi.
Il Consorzio Progetto Liguria Lavoro, ideatore di Social Hub Genova, insieme ai suoi partner di progetto, ha provato a raccontare la Cooperazione Sociale Genovese nel video “Genova Sempre Umana”, che ci fa piacere invitarvi a rivedere: